La Robotica copre davvero a 360 gradi molti settori dell’ingegneria. Il ricercatore in Robotica, durante il suo lavoro, acquisisce un bagaglio di competenze che lo rende molto versatile anche in campi professionali più tradizionali, e inoltre non si annoia mai! L’aspetto fondamentale della ricerca in Robotica, sta infatti nel saper cogliere i collegamenti tra conoscenze che appartengono a settori apparentemente molto diversi tra loro, in un processo culturalmente creativo, dove intuizione e colpo d’occhio svolgono un ruolo fondamentale.
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La robotica è in un certo qual modo ancora una “terra di frontiera”, dove non sono indispensabili grandi mezzi economici, e dove una buona idea realizzata con materiali “poveri” può spingere un po’ più in là il limite di ciò che si riesce a fare in questo campo. In questo senso il ricercatore in Robotica assomiglia a certe figure romantiche di scienziati ottocenteschi che, con pochi mezzi di fortuna e dentro laboratori improvvisati, hanno dato vita a scoperte e invenzioni che hanno cambiato il futuro dell’umanità.
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Pensiamo infatti quali problematiche devono essere affrontate all’idea di dover gestire le relazioni che potranno intercorrere tra macchine intelligenti, magari antropomorfe, e i cittadini di domani. Risulta subito evidente che la robotica dovrà attingere da tutte le scienze che studiano i rapporti e le relazioni tra gli esseri viventi, dal livello biologico fino a quello sociale. E’ naturale pensare che tali scienze svilupperanno probabilmente sottosettori orientati proprio alla robotica, e che potranno avvantaggiarsi dello sviluppo dei robot trovando in essi dei laboratori dove con alta riproducibilità potranno essere verificate teorie specifiche di ogni campo.