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Per scriverci

Non mi addentrerò in discorsi teorici sulle metodologie, finalità, modelli cognitivi e quant'altro.

Mi sono accorto che il modello classico basato sulla sequenzialià logico-temporale degli argomenti che formano il classico programma che un insegnante svolge, era piuttosto in crisi e non aveva, forse anche per colpa mia, il successo che mi aspettavo. Sostanzialmente notavo che gli alunni non amavano affatto un argomento senza capirne l'applicazione. I giovani d'oggi vogliono capire a cosa serve una cosa. Man mano si affacciava in me l'idea di impostare le cose da fare partendo da un'idea da realizzare. Idea che diventava progetto e poi, forse, un oggetto.

In questo modo l'albero delle conoscenze si ramificava quasi naturalmente e la loro applicazione generava competenze. La competenza rafforza autostima e l'autostima aiuta a superare gli ostacoli, a trovare altre soluzioni. Anche l'insuccesso diventa un elemento positivo, di crescita perchè non genera più frustrazione e abbandono, ma è molla per cercare nuove strade.

Se vediamo ad esempio come abbiamo affrontato il controllo della trazione di Roby, vediamo che esso abbraccia elettronica, meccanica ed informatica, tutto legato. E' interessante notare come gli alunni abbiano scoperto come la nostra è una delle tante soluzioni, neanche la migliore, ma che rispetta i vincoli di economia, di semplicità e che può essere migliorata e resa più affidabile. Lavorare con quello che si ha, cercando di riciclare, spendere l'indispensabile, col segretario "cerbero" che non ti dà un budget infinito, finisce con l'aguzzare l'ingegno.

La morale è che i ragazzi tendono a rimanere al di là dell'orario. Gli svantaggi sona legati al fatto che molti colleghi svolgono il programma in modo più tradizionale, con disallineamenti evidenti e spesso complicati da gestire, più di Roby!

P.S.: A dispetto del quartiere, della provenienza sociale, mai abbiamo avuto problemi se non di natura didattica, cioè standard.

L'interesse per questi temi sia dei miei colleghi che sopratutto degli alunni delle altre classi ci ha portato ad organizzare un corso di robotica aperto alle quarte e quinte classi, con alunni scelti dai consigli di classe in base alla preparazione ed alla motivazione. Successivamente si sono aggiunti anche quattro ragazzi particolarmente bravi di terza. Abbiamo strutturato un corso di 80 ore tutte di laboratorio in cui abbiamo usato come piattaforma il LEGO NXT, il braccio robotico Linx 5, il robot ROBONOVA, oltre naturalmente a Roby Scolapasta. Non vi dico l'entusiasmo! Contiamo di "esportare" tale esperienza in altre scuole. Rimaniamo ovviamente a disposizione per qualsiasi chiarimento.