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Morale: applicazione high tec della nostra atavica capacità di arrangiarsi

1)Ci siamo mossi fondamentalmente nell'ottica del riciclo. Comprare cioè solo quello che non si aveva a scuola, non solo nei laboratori, ma dappertutto, compreso nei materiali da buttare o difettosi o inutilizzati. E realizzare i controlli partendo dalla componentistica già presente.
Anche dove abbiamo acquistato componenti, ci siamo rivolti a parti staccate da lavorare ed assemblare. Ad esempio le parti meccaniche sono state scelte tra ruote di carrello, alberi di trasmissioni, supporti vari, ingranaggi, tutto come parti separate. Ciò ha permesso di ridurre i costi al minimo, a svantaggio (che nella scuola è invece un grosso vantaggio!) della lunghezza in termini di tempo di progettazione.
Il controllo di Roby merita un discorso a parte. Potevamo sceglere un pic, un microcontrollore, un microprocessore; abbiamo optato per un PC portatile ormai obsoleto che giaceva in un armadio dell'ufficio tecnico (Toshiba satellite S1800-911). E' un Pentium 3 con 256 Mb di Ram e HD da 20 Giga. Ci siamo procurati altri 256 Mb di Ram da un altro rotto ed abbiamo ottenuto un sistema potente, facilmente aggiornabile e dotato di tutte le intefacce necessarie (lpt,seriale,usb, RJ45). Usare vecchi PC, dalle schede madri fino a sistemi completi, può essere un modo molto proficuo di riciclare hardware (ma perchè i nuovi pc hanno solo USB?!).
Una produzione in piccola serie di dispositivi robotici potrebbe proprio basarsi sull'acquisizione di pc ormai obsoleti per VISTA e simili ma ancora utilissimi per fare controlli.
Una cosa che ci ha divertito è lo scolapasta. Inizialmente volevo usare proprio uno che avevo nello sgabuzzino di casa , di alluminio, ma poi ho notato che era troppo piccolo. Uno di plastica era decisamente orrendo ed uno grande costava troppo (80€). Ma la metafora della pazzia mi piaceva, ci piaceva, ed allora ho trovato, per serendipity, al mercato delle pulci, un lampione stradale del costo di ben 5€.


2)Le competenze. Tutto in nostro team avava già l'anno scorso realizzato l'interfacciamento del braccio robotico, quindi era familiare con le problematiche hardware e software. Il miglioramento quest'anno riguarda la comandabilità via WIFI e la trazione: cose non semplicissime ma fattibili. Un salto in avanti controllato. Teniamo anche presente che i miei alunni stanno anche seguendo il corso CISCO sui fondamenti del networking.

3)Ricadute in termini produttivi.Sono pochissime le aziende che in Italia producono un robot wifi e sono poche nel mondo. La produzione anche in piccola serie potrebbe essere un buon argomento da approfondire