Perché cambierà il nostro modo di fare scienza e forse la nostra visione di noi stessi. L'uomo ha sempre costruito strumenti per accrescere la propria potenza e diminuire la fatica. Questa attività è diventata una delle chiavi del progresso economico, grazie alle macchine della rivoluzione industriale dell'Ottocento e alle macchine automatiche che hanno caratterizzato il ventesimo secolo. Oggi i progressi dell'informatica e delle comunicazioni permettono di mettere nelle macchine abbastanza intelligenza da renderle autonome. Gli scienziati robotici dovranno quindi tentare di comprendere potenzialità e limiti di queste macchine intelligenti in rapporto con gli esseri biologici intelligenti. Possiamo quindi prevedere che nel ventunesimo secolo l'umanità si troverà a convivere con la prima intelligenza aliena della propria storia, i robot, con tutti i problemi etici e sociali che ne conseguiranno.
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La robotica può inoltre aiutarci a capire, con un approccio “dal basso”, come si è evoluta la vita e l’intelligenza che noi conosciamo. Nessuno più del ricercatore robotico rimane infatti meravigliato dall’osservare la complessità e l’intelligenza dei comportamenti anche degli esseri viventi più semplici, come gli insetti. Questo accade perché lo scienziato che si occupa di robotica ben conosce le difficoltà e le problematiche che si incontrano nell’attività di cercare di replicare artificialmente le caratteristiche proprie fino a questo momento degli esseri viventi.
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Perché esistono problemi che l'umanità potrà affrontare soltanto mediante l'impiego di robot. In particolare robot per lo studio e la protezione dell'ambiente e robot in grado di intervenire in ambienti ostili per eseguire la bonifica di siti contaminati da scorie tossiche (chimiche, radioattive o batteriologiche) o il recupero di materiali pericolosi per l'ambiente e per la salute umana in luoghi inaccessibili come il fondo del mare. Rientrano in questa categoria anche i sistemi robotici per lo sminamento e la neutralizzazione di armamenti.
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Inoltre l'esplorazione e la colonizzazione dello spazio saranno condotte da squadre di uomini e robot. Già possiamo osservare come, sebbene ancora proibitivo per l’uomo, il viaggio su Marte sia già stato compiuto (pur tra molte difficoltà) da diversi robot di esplorazione.
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Perché la Robotica è uno dei principali business del futuro, come dimostra il massiccio impegno finanziario in attività di Ricerca e Sviluppo dei paesi più industrializzati, Giappone in testa. Dopo la diffusione di robot nelle industrie, oggi iniziano a vedersi i primi prodotti consumer, questi ultimi prevalentemente nel settore dell'entertainment, ma destinati ad aprire il mercato all'invasione dei robot di servizio. Basti pensare che le vendite effettuate durante i primi mesi di commercializzazione del cagnetto robotico Aibo da parte della Sony andarono a coprirne completamente gli ingenti costi di sviluppo e progettazione. Da parte sua, la Honda, ha investito alcuni anni or sono la somma vertiginosa di 50.000.000 di euro solo per la prima parte del suo progetto di robot umanoide. E’ difficile pensare che un’industria investa una somma del genere se non ritiene di averne un ritorno economico di qualche tipo, in tempi ragionevoli.
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Il mercato potenziale è immenso, ed è prevedibile che in futuro le nazioni asiatiche ne deterranno una fetta predominante, come oggi avviene per l'elettronica di consumo.
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