Mannaggia la fiamma.

energia mentale

Nel 2017, infatti, in Italia sono state vendute precisamente 4.827 auto elettriche (erano 2.560 l’anno precedente), appena lo 0,24% del totale dei veicoli italiani.

Mentre scrivo mi accendo l'ennesima sigaretta, mentre in cucina sta bollendo la pentola con le lenticchie. Da poco mi sono lavato con la carezzevole acqua calda della mia caldaia a metano. E si che ho una caldaia al 97 e dispari per cento di efficienza, con tanto di controllo remoto e fedele a ciò che dice Alexa. Tra poco uscirò con la mia auto bifuel (benzina + gpl), il cui motore, efficientemente giapponese, scoppietterà allegramente portandomi in giro. La mia vita è resa possibile, in ultima analisi, dalla fiamma. Il camino della casa al mare nei week end freddi e bellissimi mi riscalda e mi cucina. Senza la sacra fiamma che arde dentro di me, inoltre, non saprei come andare avanti. Il fuoco non sta solo vicino e dentro di me, ma, subdolamente, da lontano di permette di vivere. Il computer che sto usando, la luce che ho accesa in questo momento, risparmiosa e calda, a led, usano energia elettrica prodotta da una centrale termica che brucia qualcosa, non so neanche cosa: carbone, metano, olio, boh.

La carezzevole e confortevole fiamma, sta stronza, ormai sta bruciando e sta bruciando il nostro pianeta. Sette miliardi di persone stanno, chi più, chi meno, facendo le stesse cose che sto facendo io. C'è chi lo fa scialacquando, sprecando e disinteressandosi e chi invece lo fa per sopravvivere. E la fiamma sta lì, sempre la stessa, a produrre anidride carbonica, che riscalda il pianeta e lo avvelena.

Non c'è nulla da fare. E' necessario non bruciare più, o, per lo meno, ridurre le fiamme al minimo possibile. Come si fa?

Abbiamo bisogno di energia, questo è chiaro. E allora dobbiamo lavorare su più fronti. da una parte usarne il meno possibile, rendendo più efficiente il suo impiego e studiando bene cosa sia veramente il nostro benessere, dall'altra usare tecnologie che non producano anidride carbonica. E quai sono?

Vediamo. Una volta che abbiamo reso efficiente al massimo livello l'uso dell'energia, lottando contro gli sprechi e le cattive abitudini, rimane il fatto che è indispensabile usare una qualche fonte energetica. Cosa rimane? Il sole, i combustibili fossili e l'enegia nucleare. La prima e la terza non producono CO2, per le fossili il discorso è più complesso. Esse non sono eterne e producono CO2 a mappate. Sarebbe necessario, nel breve-medio periodo, fare in modo che non ne producano. Ed in effetti studi per usare il metano, rompendolo ("craccandolo") in carbonio ed idrogeno, ce ne sono e sono promettenti. Il carbonio puro potrebbe servire per fare acciaio e fibra di carbonio, l'idrogeno è un vettore energetico eccezionale, per quanto delicato da gestire. Ad oggi il cracking del metano è il 50% meno efficiente della sua combustione diretta, ma il vantaggio è che non produce CO2.

Per l'energia solare, l'uso termico o fotovoltaico o l'eolico (e si, l'eolico ed anche l'idroelettrico sono energie solari!), il loro impiego massiccio deve contemperare un uso del territorio non invasivo, altrimenti il secondo principio della termodinamica, l'unica legge universale mai violata, ci punisce e le rende inquinanti.

Quindi: una volta reso efficiente il nostro consumo di energia, una volta che abbiamo utilizzato fonti rinnovabili per riscaldarci e per fare acqua calda, rimane come far camminare, ad esempio, le auto ed i treni. Sono necessari, allora impianti grossi e potenti di produzione energetica. meno in numero, ovviamente di quelli attuali, ma inevitabili a medio termine. mentre aspettiamo la fusione del deuterio, cosa facciamo? Ahimè, qua tocchiamo l'intoccabile, il Moloch, la bestia.

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