(A)simmetrie e Politica

1 quarksinthel 340x242

La simmetria, si è scoperto, si è rotta. Anzi non è mai esistita in natura. Un esperimento, visto attraverso uno specchio, può rivelare se è quello speculare o reale. Se solo questa considerazione fosse fatta propria in politica, non staremmo come siamo. Cerco di spiegarmi.

La destra non è simmetrica con la sinistra, nè l'alto col basso. Sono stati non riconducibili, non sono speculari. Son intrinsecamente diversi e non esiste alcuna trasformazione che trasformi l'una nell'altra. La sinistra non guadagna terreno se rincorre politiche, slogan e rappresentazioni tipiche della destra. Chi lo fa è già di destra.

La destra ha alcuni vantaggi posizionali, stà in una buca di potenziale in equilibrio: gioca facile sollecitando il lato oscuro presente in ognuno con parole semplici, efficaci, che non impegnano minimamente gli strati alti del cervello. Si appellano quasi esclusivamente al parasimpatico, come un talk show o saranno famosi. Il meccanismo è l'immedesimazione e la trasfigurazione, in cui ognuno si proietta nevroticamente in un altro volendo essere o come un fortunato miliardario oppure odiando ferocemente chi non ce l'ha fatta. Non esiste il senso critico, poichè si evita di far usare il cervello in modo tipicamente umano, cogitans. Una conseguenza è la notevole capacità di organizzarsi in coalizioni vincenti: non hanno bisogno di elucubrate piattaforme politiche, non hanno alcuna necessità di avere candidati autorevoli, normalmente accettabili, credibili o specchiati. Il loro successo sta tutto qua e, se consideriamo sia la propensione della maggioranza degli italiani a privilegiare il non-pensiero e il fatto che i poteri forti, quelli che realmente determinano lo scenario, vanno a nozze con tale impianto, allora vediamo che la destra realizza il modo perfetto per andare la potere.

Ben altra cosa la sinistra. Deve essere totalmente rifondata. Da troppo tempo ha mutuato pratiche di destra rendendosi irriconoscibile, anzi, peggio, molto peggio. La gente comune la odia ossessivamente poichè odia la parola sinistra e, quando viene usata facendo le stesse cose che fa la destra, si fornisce un formidabile strumento agli avversari per odiarla sempre di più. Come si suol dire, meglio l'orginale, per lo meno non prende in giro con slogan pateticamente egualitari. Un esempio lo vediamo adesso: la sinistra continua a proporre vecchi arnesi che hanno già dato prova di sè in molte occasioni. Qua non è questione se essi siano onesti, competenti, ma la loro indissolubile aura di deja vu. Anche Gesù avrebbe disprezzo se si ripresentasse a far miracoli. La mentalità di sinistra appartiene a chi pensa, riflette, studia e soffre. Necessita di uso non banale del cervello e qui sta il punto. Solo chi ha un bel caminetto, un buon brandy (io preferisco il whisky, Oban o Nikka) e tempo può elaborare ua visione del mondo progressiva e lungimirante, mentre chi non sa cosa farà domani ha solo l'istinto di sopravvvenza. Sembrerebbe quindi che sia impossibile conquistare il palazzo di inverno. Invece no, affatto. Quello che manca è una sinistra che abbia l'autorevolezza di parlare alle pance, di emozionare, di dipengere mondi migliori, attraverso persone che immediatamente appaiano "votabili", credibili, affabulanti. Corbyn, Sanders, Melenchon, Iglesias, Lenin, Che Guevara erano e sono così.

Quindi: condizione necassaria è nessuno dei vecchi si metta in mezzo, tutt'al più possono fare da tutori a nuovi volti. Possono essere visibili ma devono dire che fanno un passo di lato, con lealtà e nettezza. Ovviamente questo non è sufficiente. Ma neanche una buona base programmatica lo è, se non è incarnata da facce nuove e credibili in senso quasi religioso.

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Print Friendly, PDF & Email

Related Articles

Io e il movimento 3

Io e il movimento 2

Io e il movimento 1