Elogio del vizio.

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In realtà dovrebbe essere quello della tolleranza, ma... 

Non riesco a tollerare più gli intolleranti. Per quanti sforzi faccia, trovo insopportabili coloro che, avendo raggiunto una consolidata meta, frutto di chissà quali sofferenze, cercano di criminalizzare, deridere, offendere chi non ha tutte le loro inrcrollabil certezze.

Più si è certi delle proprie convinzioni, più il cretino è dietro l'angolo. Ti apposta, ti analizza, ti vuole sua preda. Strumentalizza tutta l'infinita debolezza mascherata da augusta e granitica forza. 

Io sono lo specchio del vizio. Mi domina, ne sono posseduto, non me ne manca uno. Mi piace fare cose che mi danno piacere, sperimentare nuove attività che qualcun'altro ha intrapreso. Cerco, tuttavia, di analizzare i miei vizi in modo critico, applicando quello che si puà definire "il buon senso mica tanto buono".

Scorrendo i post su facebook, vedo una marea, una slavina di attacchi alla carne che, se mangiata, ti uccide, specie se è insaccata o salata. I Calabresi non dovrebbero esistere, con la loro nduja o i toscani col culatello. Il fumo uccide, l'alcol uccide, Anche le zucchine, se usate male, uccidono. La Coca Cola è un propellente per missili, i vaccini fanno venire l'autismo. Il sesso, poi, fa impazzire, come minimo.

Vorrei chiedere, umilmente, ai talebani anti vizio come cavolo (forse l'unica cosa che si può mangiare) dovrei campare. Aiutatemi, affogo nei miei piccoli piaceri. Vorrei essere come voi, con le vostre certezze, con le vostre carote crude, col sedano sporco di terra.

Mannaggia, mi sento triste solo al pensiero dei miei peperoni imbottiti. Salgono e scendono dallo stomaco, ma una punta di bicarbonato o Coca Cola mette a posto tutto, come un bicchiere di Aglianico. 

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